Come possiamo combattere lo stress?

Al giorno d’oggi, lo “stress” – additato come la causa di ogni problematica – viene associato a una molteplicità di esperienze negative in cui ci troviamo coinvolti.

Colui che per primo rese famoso il termine “stress”, negli anni Cinquanta del secolo scorso, fu un medico austriaco studioso di fisiologia animale: Hans Selye (1907-1982).

Il pregio di Selye fu quello di non confondere lo stimolo (che egli denominò “stress”) con la risposta dell’organismo (che egli indicò con il termine “stressor”).

In particolare, egli qualificò lo stress come la “risposta non-specifica dell’organismo a qualsiasi pressione o richiesta”, intendendo per organismo il binomio mente-corpo.

E’ bene considerare che la “pressione o richiesta” che sostanzia lo “stressor” può essere costituito da un evento interno o da un evento esterno: stimoli fisici (ad es., fatica), mentali (ad es., impegno lavorativo), sociali o ambientali (ad es., obblighi o richieste dell’ambiente sociale).

La situazione è complicata per via del fatto che, a volte, un certo pensiero o sentimento può rappresentare uno stressor, mentre, in altre circostanze, lo stesso pensiero o sentimento può essere una risposta a uno stimolo esterno, e quindi una manifestazione di stress.

La particolarità degli studi di Selye consistette nel sottolineare la non-specificità della risposta dello stress. Egli sostenne che l’aspetto più interessante e fondamentale dello stress è dato dalla circostanza che si tratta di una risposta fisiologica generalizzata con cui l’organismo cerca di adattarsi alle richieste e pressioni interne ed esterne.

Selye chiamò sindrome generale di adattamento (General Adaptation Syndrome) la risposta che l’organismo mette in atto quando è soggetto agli effetti prolungati degli stressor. Per Selye tale risposta rappresenta un mezzo con cui gli organismi riescono a mantenere la propria efficienza e, a volte, a preservare la vita stessa, in presenza di pericoli, traumi e cambiamenti.

Egli sottolineò che lo stress è un elemento naturale della vita e, come tale, inevitabile. Tuttavia, nel contempo, esso richiede un adattamento da parte dell’organismo.

Selye si rese conto che, in certe circostanze, lo stress può dar luogo a quelle che egli chiamò “patologie dell’adattamento”: i nostri tentativi di rispondere a una pressione o a un cambiamento di qualsiasi natura, se inadeguati o sregolati, possono, infatti, diventare un fattore di squilibrio.

Ne consegue che, più siamo in grado di fare attenzione all’efficacia della nostra risposta agli stressor che quotidianamente incontriamo, più possibilità abbiamo di evitare reazioni disfunzionali che aggravano la nostra condizione.

È, dunque, molto importante imparare a fronteggiare gli stressor: sarà la nostra salute psicofisica a guadagnarne!

Spesso non abbiamo piena consapevolezza di quanto gli eventi interni ed esterni possano ridurre le nostre energie, facendoci sentire affaticati. Le nostre abitudini assorbono le energie fisiche e mentali e, in tal modo, rendono più difficili le nostre attività quotidiane. Gli atteggiamenti negativi verso noi stessi e verso gli altri, oltre a certi accadimenti, non ci permettono di fare progressi e di affrontare i momenti difficili della vita.        

Allo scopo di non venire sopraffatti dagli eventi, per via dell’incapacità di saperli affrontare adeguatamente, è indispensabile comprendere cosa ci sta succedendo. È fondamentale comprendere le situazioni in modo più chiaro e non essere più spettatori, ma attori protagonisti della nostra vita. In questo modo possiamo ridurre lo stress che deriva da situazioni complicate che si ripetono.

Apprendiamo la consapevolezza di ciò che ci accade sia internamente sia esternamente! Solo in tal modo potremo mettere in discussione le nostre credenze inconsapevoli e superare gli ostacoli al nostro benessere.


Articolo a cura della
Dott.ssa Federica Buffoni
Psicologa e psicoterapeuta a Roma Parioli

Mi chiamo Federica Buffoni ed esercito la libera professione di psicologa e psicoterapeuta a Roma.


   

Ambiti di intervento
  • Attacchi di panico
  • Fobia specifica
  • Fobia sociale
  • Disturbo ossessivo compulsivo
  • Disturbo da stress post traumatico
  • Disturbo di ansia generalizzata
  • Dipendenze patologiche
  • Disturbi sessuali e dell’identità di genere
  • Disturbi dell’umore
  • Disturbi del comportamento alimentare
  • Disturbi di personalità
  • Disturbi depressivi
  • Difficoltà nei processi di socializzazione e apprendimento da parte di adolescenti
  • Attenuazione dell’impatto emotivo di ricordi traumatici
  • Tecniche di meditazione e rilassamento evidence-based

Dott.ssa Federica Buffoni
Psicologa e Psicoterapeuta a Roma

P.I. 04305560262
Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Veneto n. 6373 Sezione A
Laurea in psicologia

AVVISO: Le informazioni contenute in questo sito non vanno utilizzate come strumento di autodiagnosi o di automedicazione. I consigli forniti via web o email vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento. La visita psicologica tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.

©2017 Tutti i testi presenti su questo sito sono di proprietà della Dott.ssa Federica Buffoni
www.psicologi-italia.it

© 2018. «powered by Psicologi Italia». E' severamente vietata la riproduzione, anche parziale, delle pagine e dei contenuti di questo sito.