Come possiamo far durare il nostro matrimonio?
Molti di noi, dopo il matrimonio, tornano a dedicarsi completamente al lavoro, alle questioni economiche, alle amicizie, alla cerchia familiare di provenienza, allo sport, agli hobbies, trascurando, di conseguenza, il proprio coniuge.
In tal modo, a poco a poco, la coppia non riesce più a condividere momenti insieme, a parlarsi e, soprattutto, ad ascoltarsi.
Altri pensano erroneamente che il matrimonio sia un punto d’arrivo e, una volta sposati, tendono a trascurare il proprio fisico, ad abbuffarsi di cibo o ad avviare relazioni extraconiugali.
Per evitare che la coppia giunga al “capolinea”, è fondamentale fare tesoro di alcuni suggerimenti.
E’, anzitutto, opportuno avere ben chiaro in mente ciò che si desidera dal rapporto e saperlo comunicare in maniera efficace al proprio partner. Nessuno possiede la palla di cristallo: tentiamo di esprimere in modo trasparente le nostre esigenze!
Molti si innamorano di persone sbagliate, perché pensano di essere in grado di “smussare” i lati sgraditi del carattere del proprio compagno, salvo poi rendersi conto, al termine della relazione, che ciò non era del tutto possibile.
Bisogna sempre sforzarsi di comprendere ciò che il nostro partner afferma, desidera, prova.
Occorre sempre dialogare in modo pacato, cercando di ascoltarsi reciprocamente. E’ molto importante condividere in coppia le attività che si possono fare insieme, senza prevaricazione di uno sull’altro.
Se ci limitiamo a urlare, senza ascoltare l’altro, esprimiamo unicamente aggressività, con un dispendio di energie immenso. Altro è mettersi sullo stesso piano emozionale: se l’interlocutore è empatico, la discussione diventa costruttiva, si dà spazio anche all’altro e non c’è prevaricazione.
Cogliere le qualità del proprio partner è di fondamentale importanza per mantenere la vitalità del rapporto: bisogna sempre sforzarsi di farlo. Puntare continuamente il dito verso i difetti di una persona fa sì che questi si mantengano nel tempo e creino continue discussioni. Saper gratificare il proprio coniuge con un gesto inaspettato, invece, lo fa sentire unico e amato.
Infine, è cruciale intraprendere un percorso di autonomia emotiva dal nucleo familiare in cui siamo cresciuti. Si tratta di un obiettivo particolarmente difficile soprattutto per le mamme dei figli maschi: quante volte assistiamo a litigate per esigenze “immaginarie” (malori improvvisi, mancanza di tempo dedicato a loro…) di mamme che pretendono molte attenzioni dai propri figli maschi sposati. Aiutiamo le nostre famiglie d’origine quando le esigenze sono reali e non assecondiamo i capricci di mamme gelose delle donne che hanno portato loro via i figli.
Articolo a cura della
Dott.ssa Federica Buffoni
Psicologa e psicoterapeuta a Roma Parioli
